Come succede ad ogni fine anno solare ecco giungere il tempo di giocare con il riavvolgimento del nastro. Giusto per capire se il mio viaggiare, o meglio il mio vagare, in questo malato mondo segue ancora una qualche direzione, seppur illusoria.
Dico questo perché l’ago della mia bussola è sempre più tremolante. La mia geografia interiore, quella a cui torno quando mi sento perso e non so che direzione prendere, probabilmente abbisogna di un aggiustamento, di una revisione o almeno di cambio di prospettiva.
Chi, come il sottoscritto, si è costruito la cassetta degli attrezzi per comprendere il mondo attraverso la lettura di certi libri non finendo mai di continuare a consultarli, l’ascolto di certi dischi consumandoli a furia di suonarli, imparando a memoria i testi, condividendo le passioni e le sofferenze che contenevano, si ritrova spesso spaesato.
Oggi tutto scorre troppo velocemente, non c’è mai il tempo per soffermarsi, per riconsultare, per riascoltare, perché si è sempre sommersi dall’arrivo di infiniti nuovi stimoli. Difficilmente qualcosa si sedimenta lasciando quel segno indelebile che ridisegna la tua geografia interiore.
La domanda è: questo accumulo continuo di stimolazione può lasciarmi qualcosa? C'è qualcosa che nel 2024 mi abbia scosso, eccitato, depresso e turbato, e che abbia inciso sulla mia percezione del mondo e di me stesso come facevano quei libri, film e quei dischi che mi hanno formato?
È probabile che qualcosa ci sia stato, ma si è trasformato in qualcosa di diverso, veloce e sfuggevole come il tempo accelerato che viviamo. Sicuramente è più complesso riconoscerlo, definirlo. Ecco perché in questo 2024 ho deciso di prendermi un periodo di prova. Provare a decrescere gli stimoli info-neurali, a cominciare da quelli che ritenevo meno utili. Ho tolto i social media dal mio telefono per accedervi solo attraverso il pc, quando rientro a casa e solo se decido di farlo. Senza la distrazione delle notifiche della telefonia cellulare ne ha giovato senz’altro l’immersione nella lettura e nell’ascolto, almeno nella mia vita da pendolare ferroviario, ovvero il mio tempo “dondolato dal vagone”.
Ho provato inoltre ad aprire questa newsletter, strumento forse vetusto, dove la mia “bolla social” potesse diventare più definita e meno dispersiva. Ma soprattutto mi serviva un luogo dove fermarmi a scrivere, per ripensare alcuni stimoli che hanno lasciato dei residui durante il flusso di suoni, immagini, parole che mi sommergono ogni giorno.
Perché quei residui potrebbero essere lieviti da far rifermentare.
Poco male se in questo modo la mia “bolla” diventerà “bollicina”, sicuramente più piccola ma spero più effervescente.
E pensavo dondolato dal vagone / "Cara amica il tempo prende, il tempo dà / Noi corriamo sempre in una direzione / Ma qual sia e che senso abbia chi lo sa / Restano i sogni senza tempo / Le impressioni di un momento / Le luci nel buio di case intraviste da un treno / Siamo qualcosa che non resta / Frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno"
da “Incontro” di Francesco Guccini
.., di questo drammatico e caotico anno “restano le sensazioni di un momento” e “il cuore di simboli pieno". Ragion per cui ero tentato di mettere la lista di tutte le mie letture del 2024, ma poi ho pensato di essere “frugale” e selezionare 10 romanzi e 5 saggi. Ho aggiunto 5 film scelti tra quelli (non molti a dire il vero) che ho visto in sala. Per gli stimoli sonori passati nel mio apparato uditivo quest’anno vi rinvio alle scalette della mia trasmissione radiofonica: Diserzioni in onda il lunedì alle 22 su Radio Sherwood
Romanzi
Viola Di Grado: Marabbecca (la Nave di Teseo)
Francesco Maino: I Morticani (Italo Svevo)
Alice Scornajenghi: Atti puri (Not)
Jakoc Guanzon: Abbondanza (Marsilio)
Nicolas Jaar: Isole (Timeo)
Wu Ming 1: Gli uomini pesce (Einaudi)
Laura Pugno: Noi senza mondo (Marsilio)
Federica Manzon: Alma (Feltrinelli)
Paolo Malaguti: Fumana (Einaudi)
Umberto Rossi: Buonanotte ai suonatori (BookTribu)
Saggistica
Edoardo Camurri: Introduzione alla realtà (Timeo)
Saito Kohei: Il capitale nell’ Antropocene (Einaudi)
Lawrence Osborne: Santi e bevitori (Adelphi)
Steve Goodman: Guerra sonora (Not)
Fabio Deotto: L’altro mondo (Bompiani)
… e 5 film (visti in sala)
Vermiglio di Maura Del Pero
Amore a Mumbai di Payal Kapadiya
Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini
Foglie al vento di Aki Kaurismäki
Perfect day di Wim Wenders