La “Mille Plateaux” è stata tra le label discografiche che più hanno influenzato il mio approccio all’ascolto musicale. Quando, negli anni ’90, conducevo la trasmissione “The Crystal Ship” su Radio Sandonà le produzioni dell’etichetta erano una presenza costante nelle mie playlist. Una delle prime puntate di Diserzioni su Radio Sherwood (nel 2005) fu dedicata proprio alla “Mille Plateaux”. Dieci anni dopo scrissi un breve articolo su Gilles Deleuze e il suo legame con l’etichetta discografica che dalla sua opera scritta con Felix Guattari aveva preso il nome.
Tutto questo grazie a Achim Szepanski (1957-2024) che della Mille Plateaux fu il fondatore .
Achim Szepanski era un filosofo, musicista, produttore discografico, scrittore, blogger e attivista politico. Oltre alla Mille Plateaux (1994) fondò altre label discografiche: Force Inc. (1991), Position Chrome (1996), Forcetracks & Ritornell (1998). Tra le sue pubblicazioni editoriali segnalo la trilogia di romanzi Pole Position (Rhizomatique, 2011), Saal 6 (Rhizomatique, 2011), Verliebt ins Gelingen (Rhizomatique, 2014), e gli scritti filosofico-politici Der Non-Marxismus – Finance, Maschinen, Dividuum (Laika Verlag, 2014), Kapitalisierung Bd. II – Non-Ökonomie des gegenwärtigen Kapitalismus (Laika Verlag, 2014). In Italiano, di Szepanski, è stato pubblicato il saggio Musica elettronica, mass-media e Deleuze su Mille suoni (Cronopio, 2006), antologia curata da Roberto Paci Dalò ed Emanuele Quinz.
A me piace ricordarlo soprattutto attraverso il suono prodotto dalla sua Mille Plateaux:
Nel 1995 usciva uno dei dischi più sorprendenti che mi sia mai capitato di ascoltare ovvero “94Diskont” del progetto tedesco Oval. Costruito interamente danneggiando la superficie del CD, poi suonandolo ancora campionando i rumori di fondo, i salti e i buchi digitali, infine mixando il tutto, riusciva a regalarci una musica evocativa e misteriosa. Gli Oval avevano inventato la “glitch music” che tanto influenzerà il suono elettronico negli anni a seguire.
Il suono combinato al malfunzionamento dello stesso produce un senso di fluidità inaspettata, come un flusso casuale associato ad un processo naturale che contiene una struttura senza intelligenza. Questo tipo di approccio “rizomatico”, dove la creazione artistica prende forma come un seme piuttosto che da concetti lineari, è stata teorizzata dapprima da Gilles Deleuze e Felix Guattari e non a caso il disco usciva per un’etichetta che si chiamava “Mille Plateaux”, nome chiaramente ripreso dall’opera omonima dei due intellettuali francesi. La stessa label nel 1996 fece uscire una compilation tributo al filosofo: “In memoriam of Gilles Deleuze”.
Un altro progetto “deleuziano” era senz’altro Microstoria, collaborazione tra Markus Pop degli Oval e Jan Werner dei Mouse on Mars che consisteva in una serie di indescrivibili ronzii distorti – rumori che riteniamo fastidiosi e che cerchiamo di evitare nella vita urbana di tutti i giorni - che qui diventano altamente suggestivi. Mentre Pluramon prodotto da Markus Schmickler campionava e decostruiva registrazioni di un gruppo rock che vedeva tra i componenti della band Jaki Liebezeit, il batterista dei Can, storica band Krautrock degli anni 70.
La “Mille Plateaux” applicava così una nuova democrazia del suono e della produzione. Contrariamente alla tradizione rock, dove basso e batteria formano ossatura di base, le chitarre tagliano lo spazio e la voce si impone in primo piano nel mix, nell’approccio delle produzioni Mille Plateaux, attraverso l’editing digitale e le tecnologie di campionamento, si riorganizzava questa struttura conformata sperimentando la promozione dei piccoli dettagli e portandoli in primo piano nel mixaggio.
Insomma, in sintonia con le teorie anti-capitaliste di Deleuze, la “Mille Plateaux” amplificava il più possibile quelle idee filosofiche di ristrutturazione della società attraverso una destabilizzazione del suono.
La musica elettronica non è stata più la stessa dopo i lavori di questa label e sicuramente anche Deleuze ne sarebbe stato contento.
Grazie di tutto Achim.
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ecco alcuni artisti che hanno inciso per “Mille Plateaux”:
Oval, Gas (Wolfgang Voigt), Alva Noto (now Raster Noton), SND, Thomas Köner, Frank Brettschneider (now 12k / raster noton), Rechenzentrum, Twerk, Ran Slavin, Tilmann Ehrhorn, Christian Vogel, Asmus Tietchens, Porter Ricks, Pluramon, Robert Babicz, Curd Duca, Thomas Heckmann, Ekkehard Ehlers, Andreas Tilliander, Shuttle 358, Vladislav Delay, Donnacha Costello, Tim Hecker, Terre Thaemlitz, Kid 606 ...