Questa stagione radiofonica l’ho chiusa con un esperimento.
Riuscito? Non riuscito? Boh. Il fatto è che è uscito spontaneo. Eravamo nel pieno della campagna elettorale per le elezioni europee e provavo fastidio, per non dire ribrezzo, per alcuni termini che mi sembravano “fuori luogo” ma che riempivano i media, parole come patria, identità nazionale, per la difesa dei confini, per frasi come “sono un italiano, un italiano vero”. Nemmeno la difesa della lingua italiana mi ha mai appassionato e nonostante ciò, inconsapevolmente, nel 2024 ho letto solo libri di autori italiani, almeno finora. Forse è un caso, forse è per la pigrizia: non mi sforzo abbastanza per comprendere quel “lost in translation” che inevitabilmente c’è nelle traduzioni. Rimedierò questa mancanza. Ma non è questa la questione che volevo trattare. Il fatto è che il ripristino della lenta andatura della lettura alfabetica dopo una giornata di ufficio passata nella dimensione veloce della tecnica del codice telematico è tra le poche cose che mi quieta e mi calma. E poi riesuma spesso in me anche il desiderio di un ascolto musicale libero, spontaneo. Così in maniera naturale ho immaginato colonne sonore, suoni e canzoni che in qualche modo lego alle parole che leggo.
Tempi di sovranismo, tempi di suprematismo, l’inconscio collettivo trasformato ormai in inconscio connettivo, un bombardamento ininterrotto di impulsi elettronici che rende sterile l’amicizia e rende fertile il rancore. Azionare allora quei meccanismi del cuore quelle leve che sanno far discernere e pensare e mediante letture soniche disertare
Dalla stessa parte mi troverai - Valentina Mira (SEM)
“La gente con i mocassini ha a che fare col motivo per cui ho scelto di raccontare questa storia. I fascisti hanno a che fare col motivo per cui ho scelto di raccontare questa storia. E a volte vorrei soffrire di vittimismo autoassolutorio come loro. Purtroppo non mi appartiene. Sono colpevole di averli frequentati: non una vittima ma una complice. E sì, il mio era il quartiere della croce celtica gigante, il quartiere di Acca Larentia. Ma non era obbligatorio mettermi con uno di loro.”
Assalti Frontali: La fine dei sospiri
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Il fuoco che ti porti dentro - Antonio Franchini (Marsilio)
Angela, la protagonista di Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini (Marsilio) è una donna la cui concezione di vita è improntata al più cupo pessimismo: non crede nell’amicizia, nell’amore, nella solidarietà. Ad allevarla piena di risentimenti è stata sua madre, che ha faticato a mantenersi e mantenerla dopo la morte del marito ed è convinta che gli altri vogliano solo il nostro male. Nel delineare un personaggio che interpreta fino in fondo il suo ruolo di odiatrice seriale.
Nziria: Amam ancora
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La meccanica dei corpi - Paolo Zardi (Neo)
Cinque storie che, in un misto di garbo e sfrontatezza, colgono il rumore che gli esseri umani fanno nel loro incessante esistere: una sinfonia di desideri, speranze, attese, di inneschi improvvisi che riscrivono la partitura iniziale.
Poi, si era accorta del silenzio che la circondava, una calma subacquea, liquefatta. Gli strumenti elettronici si erano quietati, o lei, in quei cinque minuti di raccoglimento, si era assuefatta al rumore di sottofondo – l’aveva rimosso dai sensi, escluso dalla coscienza. Ora sentiva solo il proprio respiro, il battito del cuore nelle orecchie, il contrarsi ritmico delle vene sul collo. Lo stomaco borbottò qualcosa. Se avesse potuto guardarsi dentro, avrebbe visto un groviglio inestricabile di tubi, di misteriose protuberanze, e motori caldi, anse umide, le strutture portanti e le pompe che spingevano liquidi da una parte all’altra di quel mondo immerso nel buio.
Matthew Herbert: foreign bodies
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Marabbecca - Viola Di Grado (La nave di Teseo)
La «marabbecca», una figura leggendaria dalle sembianze femminili che si nasconde nei pozzi, pronta a trascinare nell’oscurità chiunque osi avvicinarsi
“La trovavo quasi sempre alla scrivania. Era sommersa di libri e quaderni. Anche il letto, e il davanzale della finestra dagli stipiti usurati. A volte i cuscini erano per terra e il lenzuolo appallottolato, e da sotto il lembo di una federa emergeva una gomma da cancellare o un temperamatite rotto. Indossava cuffie gigantesche, non so che musica ascoltasse, ma fissava le pagine con grande concentrazione, calcando sulle parole una matita scurissima”
Antony & the Johnson: Bird Girhl
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Alma - Federica Manzon (Feltrinelli)
Alma, e racconta la storia di una donna che, a distanza di anni, torna a Trieste, dove ha vissuto la sua infanzia e adolescenza, per scoprire cosa le ha lasciato in eredità il padre.
“passandogli accanto lo sentiva parlare ogni volta lingue diverse, le parole uscivano agili dalla sua bocca, accavallate le une sulle altre così che diventava difficile per chiunque attribuirgli un accento, capire da dove veniva o, meglio ancora, da che parte stava. (Dov’era nato? Chi erano i suoi genitori? E il nome che portava?) Non sapevano, quelle donne e quegli uomini eleganti, che suo padre era uno zingaro capace di imbastire storie che stordivano e di cantare ninne nanne che mettevano paura – andava e veniva da casa senza che si potesse mai essere sicuri del suo ritorno. Era uno di cui non fidarsi. Fuggiva sempre verso est e a lei e sua madre non restava che attenderlo, un’attesa eterna.”
Toni Bruna: Fogo nero
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Il pozzo vale più del tempo - Ginevra Lamberti (Marsilio)
In un mondo distopico in cui la temperatura fluttua intorno ai cinquanta gradi, le coltivazioni stentano, gli animali muoiono, mancano l’acqua e le medicine, Ginevra Lamberti ambienta il suo nuovo romanzo Il pozzo vale più del tempo dove Dalia si muove e si forma incontrando molti personaggi storti. Una storia che ruota intorno al tema del cambiamento climatico e del culto dei morti
“Prima di Fioranna, invece, non si era mai occupata dei morti. Era vero quello che immaginava discorrendo con Vittorio: le persone là fuori non le avrebbero lasciato scavare una buca e trascinare un corpo. Ma quando lui aveva smesso di respirare, e lei aveva capito che era morto stecchito proprio come lo era stata Fioranna, si era girata a guardare i volti bagnati di lacrime. Aveva chiesto: «Posso prepararlo?» Con un cenno d’assenso collettivo le avevano accordato il permesso. Dove Dalia non arrivava con la pratica, compensava con una concentrazione meditativa. Passando le mani sul corpo quasi impalpabile di Vittorio stabiliva che preparare i morti per lei non era un problema né una passione: era un saluto a una persona gentile e un’offerta votiva per la nuova casa.”
Catherine Graindorge – Time is broken
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I Morticani - Francesco Maino (Italo Svevo)
Alfonso Della Marca, avvocatino e scrittore d’occasione, il quale, giunto all’acme d’una crisi maniacale, allettato a psichiatria, senza reticenze o timori snocciola al pubblico la sua personale Alcesti.
“Popolazione spolpata, poiché gonfia di palanca ma priva di parola”
Marcella Toffoletto, alias Alcesti, che occupa le 200 pagine della seconda parte, denominata, con terminologia desunta dal lessico della musica barocca., Fuga
Alcest: Away feat. Neil Halstead
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L’ultimo pinguino delle Langhe - Orso Tosco (Rizzoli)
Il romanzo di Orso Tosco, L’ultimo pinguino delle Langhe, pubblicato da Rizzoli, si apre con un ricco broker svizzero, che durante una corsa mattutina intorno al suo castello nelle Langhe s’imbatte nel cadavere denudato di una ragazza: all’orrore del ritrovamento si accompagna la scoperta del proprio nome e di una svastica scritti con il sangue sul corpo della sventurata. A condurre le indagini è il commissario Gualtiero Bova, detto il Pinguino
“Il Pinguino per riflettere con maggiore accuratezza e per godere appieno del pranzo ha infilato le cuffiette e ha fatto partire la musica. La selezione prevede musica dub, la sorella pensierosa e visionaria del reggae, caratterizzata da riverberi a cascata e ritmi indolenti che spesso si accartocciano o si dilatano. Secondo il Pinguino la musica dub è ideale per digerire i pensieri. Semplicemente perfetta per prendere i pensieri complessi e scomporli, come si fa col cibo, fino a ridurli al massimo grado di semplicità possibile, e infine renderli utili, farli diventare nutrimento.”
Pole: Hafen
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Noi senza mondo - Laura Pugno (Marsilio)
Noi senza mondo è un’avventura interiore. L’anima in cui l’avventura si svolge non è esattamente quella di Laura Pugno che pure ne è l’autrice, ma è l’anima del mondo. Quel mondo che abbiamo intorno e che è fatto di parole, molte delle quali in forma di libro, di animali, foglie, frutti e cose invisibili che sono tutte insieme, e forse ciascuna, più vaste e larghe di noi. Non finisce il mondo, finisce un mondo
Modern Biology : A Conversation in the Mountains
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Il sentiero selvatico - Matteo Righetto (Feltrinelli)
Tina, dieci anni, minuta, tutta pelle, ossa e fremito di nervi, occhi curiosi e grandi, nasino all’insù, sguardo profondo e capelli neri come le penne del corf, sparisce improvvisamente durante la messa del Giorno dei Morti, in un paesino sulle Dolomiti. Volatilizzata. Una narrazione femminista, ecologista, pacifista, intreccia magia, tradizioni arcaiche, leggende. Tina diventa strega per gli abitanti del paese e lei per vincere le ansie si rifugia nel bosco, nella natura selvaggia. Il lupo, anzi una lupa è centrale nel romanzo e questo mi ha fatto venire in mente questo disco che porta un lupo in copertina
“Tina tentò di tendere le orecchie per cercare di percepire almeno un suono della natura, l’unica cosa che avrebbe potuto darle un appoggio per l’anima.”
Miasma: Plexus
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Magnificat Amour - Isabella Santacroce (Solferino)
The Visions of Shiva: Perfect Day (afternoon mix)
una moderna commedia umana che procede intrecciandosi con molte vicende autobiografiche dell’autrice.
“Bagliori schizzati illuminano un’imperiale piramide di vetro stagliata nella notte. Sulla schiena di un’enorme pantera due ballerine dalle parrucche voluminose ballano attorniate da una marea di corpi in venerazione di Paul Van Dyk”
The Visions of Shiva: Perfect Day (afternoon mix)
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Citati inoltre:
Marco Niro: Il predatore (Bottega Errante)
Claudia Durastanti: Missitalia (La nave di Teseo)